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CONCLUSIONI
Nel trattamento della neoplasia del colon retto il confronto tra la chirurgia laparoscopica e la robotica evidenzia una lieve tendenza ad un minor tasso di complicanze confermando la sovrapponibilità dei dati in termini di tempi chirurgici, pezzo operatorio, numero di linfonodi e perdita ematica intraoperatoria. Molto interessanti sono le prospettive nella chirurgia dello stomaco per la dissezione D2 e la facilità di confezionamento di anastomosi intracorporee molto complesse in laparoscopia. Nella chirurgia del pancreasad una prima fase demolitiva eseguita con tecnica laparoscopica si può associare il robot nell’esecuzione della fase ricostruttiva con la riduzione dei tempi operatori. L’utilizzo ibrido di robot, laparoscopia e laparotomia nell’esecuzione di interventi complessi (già in atto nella chirurgia dello stomaco e del pancreas) sarà in futuro ancora più semplice con la riduzione del peso e delle dimensioni del Sistema da Vinci. Nei prossimi anni i dati ottenuti con la chirurgia robotica dovranno essere confrontati in studi multicentrici randomizati con la laparoscopia tradizionale e la chirurgia open potendo così selezionare in un futuro per il paziente, la tecnica e la tecnologia per ottenere il risultato migliore.